Tempo fa, decisi di intraprendere un viaggio in moto in giro per la Sicilia, ero affascinato dal pensiero di affrontare il circuito della Targa Florio un percorso tra le Madonie ancora transitato quotidianamente dalle vetture.
Presi informazioni, e spulciando internet scoprii che quella zona è ricca di Sagre Enogastronomiche... NON POTEVO ESIMERMI DAL PARTIRE!
Anzi a quel punto non vedevo proprio l'ora!
E' facile parlare della cucina tipica siciliana, potrebbe parlarne anche un bambino polacco mai venuto in Italia, è troppo famosa.
Non voglio parlare oggi ne di cannoli, ne di arancine, ne di caponata ne di sarde a beccafico... voglio parlarvi di quello che trovate visitando le sagre, addentrandovi nel tessuto connettivo della sicilia, mescolandovi tra la gente.
Innanzi tutto hanno mille mila sagre: dalla salsiccia alle castagne, dal cannolo al mandorlo in fiore, passando da quella per il carciofo.
La bellezza di queste sagre sta tutta nell'assaggiare i prodotti tipici, a km 0, roba da fare invidia a Bruno Barbieri, cucinate con le ricette originali, tramandate oralmente da generazioni.
Per esempio la Cubaita.
No, non è torrone, e nemmeno il croccante, questa è la Cubaita, un dolce di zucchero caramellato e frutta secca (per lo più mandorle o pistacchi) di origine araba (Cuba-ita: di forma cubica).
Inutile dire che ho fatto scorta: l'ho sgranocchiata in motocicletta mentre giravo per le Madonie.
Altra prelibatezza che mi ha turbato la mente e le papille gustative è il Gelato di Campagna.
Cos'è? non è freddo... sembra gelato a pezzo, ma non lo è...
In realtà, dal punto di vista organolettico, assomiglia molto al gelato ma non lo è poiché il suo ingrediente principale è lo zucchero, che però ha la caratteristica di sciogliersi facilmente in bocca, come il gelato, appunto. Da qui, il nome.
E' una sorta di torrone tenero d'origine araba, oltre allo zucchero che ne è l'ingrediente principale in assoluto altri ingredienti "essenziali" sono: il pistacchio, fra gli altri due colori principali, il bianco e il rosso, ricavati da coloranti vegetali.
I tre colori riproducono il tricolore italiano.
Le mandorle, la cannella e la frutta candita, frutti peculiari della terra di Sicilia, vennero aggiunti in seguito.
Manipolato, come spesso accadeva per i dolciumi, all'interno dei monasteri, si diffuse nel 1860 per acclamare l'arrivo di Garibaldi ed esaltare l'avvenuta annessione all'Italia.
Vi riporto di seguito la ricetta:
INGREDIENTI
- Zucchero, 1 Kg.
- Mandorle macinate 150 grammi
- Mandorle sgusciate 150 grammi
- Pistacchi 100 grammi
- Cannella in polvere q.b.
- Frutta candita a piacere
- Coloranti vegetali q.b.
- Acqua 100 grammi
PREPARAZIONE
Mettere in un tegame l'acqua e sciogliervi lo zucchero a caldo, aggiungere le mandorle macinate e sgusciate mescolando in continuazione.
Unire i pistacchi e la frutta candita tagliata a dadini ed un pizzico di cannella, colorare con la polvere dei prodotti vegetali.
Una volta formatosi un composto quasi solido, sistemare l'insieme in uno stampo rettangolare e affusolato che metteremo in frigo per 12 ore.
Una volta rassodato il composto, togliere dallo stampo e tagliare a fette di un certo spessore.
Saluti rombanti da Motor Chef