Mercoledì, 21 agosto 2013 - Varsavia e poi Cracovia.
Ventesimo giorno di viaggio che mi (ci) sta portando in giro per l’Europa.
Oggi siamo partiti da Varsavia, per arrivare dopo circa trecento chilometri a Cracovia, sempre in Polonia.
La prima parte della mattinata è stata dedicata ad una visita veloce al centro della città “vecchia” di Varsavia, per me è stata una bellissima esperienza perché l’ho trovato affascinante e interessante, ricco di palazzi storici, musei, piazze e giardini. Purtroppo il poco tempo a disposizione e la pioggia leggera ma fastidiosa che scendeva non ci hanno permesso di apprezzare quanto la città ha da offrire… credo (spero) comunque che ci tornerò, per una visita più approfondita.
La foto di apertura dell'articolo riassume quello che vuole essere Varsavia e, probabilmente, tutta la Polonia: una parte di città e di nazione si sente legata alla storia e l'altra vuole ripartire da essa per lanciarsi verso il progresso.
A Varsavia convivono quartieri depressi e abbandonati, con edifici logori e malridotti, con zone centrali perfettamente restaurate e altri quartieri ipermoderni con grattacieli in vetro e acciaio opera di architetti new age. E così in Polonia convivono aree agricole, dove il contadino porta al pascolo le mucche e le pecore come cento anni fa, assieme ad aree industriali dove si crea la nuova ricchezza (il PIL di questo paese negli ultimi dieci anni è stato uno dei più alti in tutta l’Unione Europea), proprio come strade vecchie e inadeguate confluiscono su nuove arterie autostradali a più corsie in corso di costruzione.
Verso la tarda mattinata, indossati giubbotto, pantaloni, guanti, casco e (purtroppo) tuta antipioggia, partiamo in direzione Cracovia, dove arriviamo verso le 17, dopo circa 300 km percorsi, all’inizio, sotto la pioggia, poi con tempo incerto, ma sempre e comunque in mezzo al temibile traffico polacco… qualche camionista e automobilista, vedendo arrivare le moto, si sposta per lasciarci passare, ma sono anche tante le volte in cui dobbiamo stare attenti a qualche pazzo in auto che sorpassa senza badare troppo alla sicurezza propria e a quella degli altri… noi comunque viaggiamo con il nostro ritmo e soprattutto con prudenza: dopotutto siamo in vacanza!
Arrivati in albergo e sfondata involontariamente la sbarra del parcheggio dell’hotel :-) scopriamo che possiamo sfruttare, prima di cena, un’oretta di piscina interna: non ce lo facciamo dire due volte e nel giro di dieci minuti ci ritroviamo già tutti in vasca…. rispetto al “bagno veloce” fatto nel mare artico è sicuramente un’esperienza meno estrema, ma sicuramente rilassante!
Più tardi, a cena, si conferma che la Polonia, in quanto a spese per il cibo è molto economica: per un menù di tre piatti (primo, secondo e dessert, peraltro molto buoni) ho speso 20 euro, mentre a pranzo, per una cotoletta e una coca, meno di 4 euro… motivo in più per tornare in questi posti!
Passate quindi le Repubbliche Baltiche, posso dire che anche il terzo obiettivo del viaggio è stato raggiunto, non rimane che il quarto e ultimo traguardo, ultimo ma solo in ordine cronologico, vale a dire visitare Auschwitz.
Domani ci attende una giornata “pesante”, in inglese si direbbe “heavy”, per dire tosta e impegnativa … non dal punto di vista fisico, ma psicologico.
Nei mesi scorsi ho avuto modo di leggere (avrei dovuto farlo prima) il libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi, ambientato proprio ad Auschwitz.
Inutile dire quanto questa lettura abbia influenzato il mio approccio alla visita di domani e, in generale, al viaggio che stiamo compiendo.
Credo che la lettura di questo libro dovrebbe essere resa obbligatoria in tutte le scuole italiane… altro che Promessi Sposi!
Giovedì prossimo la ventunesima tappa del viaggio in moto a CAPO NORD, stai connesso con Motoavventure ... non perderla!
Fonte: Blog di Filippo S.