Dopo aver affrontato il fango o le sabbie del deserto dei viaggi estremi di SasaPlanet (se ti sei perso l'intero viaggio precedente comincia dalla prima tappa cliccando QUI) potremmo pensare ad un viaggio più tranquillo e sicuro. Ma non lo sarà affatto.
Eccovi la scheda con i numeri di Mauro per farvi capire subito a cosa andremo incontro:
Età: 49 anni
Km percorsi: 120.000 circa (dal 2007 ad oggi)
Nazioni attraversate: 31 (per ora...)
Continenti: 4
Moto guidate: 3 (un Transalp 600 e due Africa Twin 750 RD07A)
Km percorsi: 120.000 circa (dal 2007 ad oggi)
Nazioni attraversate: 31 (per ora...)
Continenti: 4
Moto guidate: 3 (un Transalp 600 e due Africa Twin 750 RD07A)
Avete letto bene, 49 anni. E questa è soltanto una delle sfumature che rende Mauro unico e diverso da tutti gli altri nonostante, come vi dicevo nella introduzione alla sezione Breaking news, siano tutti motoviaggiatori straordinari.
Ma come mai ha cominciato da "grande" a viaggiare in moto?
La sua storia mi ha lasciato senza fiato e non solo per le avventure di viaggio che sta vivendo per il Mondo, ma anche o soprattutto per lo scopo della sua missione: diffondere il progetto etico di ALBERGO ETICO.
La sua storia mi ha lasciato senza fiato e non solo per le avventure di viaggio che sta vivendo per il Mondo, ma anche o soprattutto per lo scopo della sua missione: diffondere il progetto etico di ALBERGO ETICO.
Ma andiamo con ordine. Raccontaci di te e di come sei arrivato a diventare Vagabondo per il Mondo. Tutto cominciò quando...
"...quando mio padre ebbe la grandissima intuizione di non comprarmi mai la moto o motorino quando avevo 14 anni perché ero un po' una testa calda. Mi distruggevo di continuo in bicicletta quindi figuriamoci cosa avrei potuto farmi con una moto tra le mani. Poi a 23 anni sono diventato padre e di conseguenza la disponibilità economica non poteva essere dedicata all'acquisto di nessun tipo di motocicletta. Rimase quindi un sogno chiuso in un cassetto fino ai 40 anni, quando, nel febbraio 2007, riuscii finalmente a permettermi di realizzarlo. Comprai un Transalp di millequattrocentesima mano giusto per capire se mi poteva piacere andare in moto oppure no. Feci i classici viaggetti da 15 giorni con fidanzata o amici in Sardegna, in Europa o cose del genere e capii che mi piaceva eccome. Decisi quindi di comprarmi una moto da enduro, una Yamaha 250, che presi anche molto sul serio. Infatti riuscii anche a fare dei rally abbastanza impegnativi in giro per l'Europa. Tra l'altro mi ha aiutato molto il fatto di avere un trascorso come navigatore di Rally automobilistici con un paio di gare anche a livello mondiale (due San Remo e un Montecarlo facenti parte del circuito mondiale n.d.r.) e quindi non ero del tutto un neofita."
Ma scommetto che le due ruote hanno aperto una breccia nel tuo cuore che ha spazzato via in un baleno il passato automobilistico.
"Ebbene si. Dal 2007 in poi, la moto diventò la mia inseparabile compagna e decisi di comprarmi la mia prima Africa Twin per andare a fare dei viaggi più importanti. Ma avevo ancora l'incombenza del lavoro. Ero nel settore automobilistico, collaboravo con varie aziende nel mondo e gran parte del mio tempo lo passavo in aereo. Quando riuscii finalmente a cambiare le dinamiche dei miei impegni lavorativi, cominciai a riprendere in mano la mia vita privata e quindi anche il tempo libero. Fino al giorno in cui, una mattina dell'ultimo lunedì del mese di aprile del 2012, aprii il computer e la prima mail che lessi era l'ennesimo problema con un cliente. D'istinto chiusi lo schermo del computer portatile e dalla pancia mi uscii il primo vero «BASTA!». Questo momento chiave mi permise di prendere la decisione definitiva di cambiare vita. In molti sono alla ricerca di questo famoso «Basta!» ma soltanto in pochi riescono poi a dargli un seguito. E io credo che dipenda dal fatto che ti debba uscire proprio dalla pancia; si tratta di una sensazione di irrequietezza che ti fa capire in modo chiaro che non è per quello che sei su questo Pianeta. Però dopo, per focalizzare esattamente cosa vuoi o cosa devi fare, devi andare avanti a tentativi, rischiando, uscendo assolutamente fuori dalla comfort zone. Se non avessi fatto un lavoro certosino di pulizia e di distacco dalle cose materiali non sarei mai riuscito ad essere libero di scegliere."
E sinceramente già solo con quest'affermazione io saluterei tutti e darei appuntamento alla prossima settimana... Ma lasciamo le riflessioni sulla vita e su quanto stiamo rispettando la nostra persona, ad un'altra occasione o semplicemente a più tardi.
Torniamo in sella e andiamo avanti. Cosa accadde dopo quel «Basta!»?
"Riaprii il computer e cercai su Google «Giro del mondo in moto». Dopo uno studio dei vari aspetti importanti per fare questo genere di scelta, decisi di organizzare per agosto un viaggio-test facendo il giro del Mar Nero. 12.300km in un mese perché, oltre ad avere solo quei giorni a disposizione, volevo assolutamente massacrarmi fisicamente e psicologicamente per mettermi alla prova e capire fin dove mi potevo spingere. In più erano territori in cui l'unica lingua che potevo parlare era quella dei gesti perché l'inglese o altre lingue europee sono nella maggior parte dei casi sconosciute."
A quanto pare, questo test è andato molto bene.
"Si. Anche perché ho avuto subito chiaro che tutto passa dalla testa. È la testa che gestisce la nostra intera vita nel bene e nel male e che potrebbe mollarti da un momento all'altro. È successo infatti in un paio di occasioni di pensare «Ma che caspita ci faccio qui in mezzo al nulla quando potrei stare a casa con la mia fidanzata e i miei amici?». Ma poi capitava qualcos'altro durante la giornata, come un panorama o il respirare un profumo o un incontro con delle persone assolutamente inaspettato, che ti ribaltava completamente quella energia ed arrivavi a pensare «No, io non voglio più tornare a casa.». Sono emozioni talmente forti che poi ti spingono ad andare avanti oppure a tornare indietro. Dipende tutto da come le affronti mentalmente."
Ancora una volta scopro con piacere e soddisfazione che il ruolo principale continuano ad averlo le Emozioni.
"Esatto. Ed è stato grazie a queste emozioni che ho capito di essere pronto a intraprendere il giro del mondo."
E sulle Emozioni si fonda anche il tuo progetto.
Ed eccoci quasi al punto. Dopo questa tua presentazione infatti, dobbiamo arrivare al connubio tra "Albergo Etico" e "Vagabondo per il Mondo". Diamo una infarinatura veloce sul percorso emozionale che andremo a intraprendere mercoledì prossimo.
Ed eccoci quasi al punto. Dopo questa tua presentazione infatti, dobbiamo arrivare al connubio tra "Albergo Etico" e "Vagabondo per il Mondo". Diamo una infarinatura veloce sul percorso emozionale che andremo a intraprendere mercoledì prossimo.
"È una missione nata da un incontro con tante persone che hanno voglia di fare del bene in questa vita e che hanno come desiderio comune diffondere nel mondo il progetto di ALBERGO ETICO. Ovvero creare strutture con personale interamente composto da ragazzi con la sindrome di Down che però vengono perfettamente formate e integrate nella nostra società attraverso il nostro «metodo Download» che oltre a permettergli di essere normalissimi lavoratori, li rende abili di eseguire le mansioni della vita più comuni per ognuno di noi. Come ad esempio cucinare, lavare, rifare i letti, fare la spesa, prelevare denaro, eccetera. E quale mezzo migliore per la diffusione mondiale di un bel cavallo come la motocicletta?"
Ti fermo perché si tratta di un progetto di una bellezza inestimabile ma che merita calma e attenzione per essere comunicato perché come dico sempre io "La fretta fa perdere tempo".
Racconteremo quindi la sua nascita e lo sviluppo passo per passo la settimana prossima per poi spiegare esattamente come funziona e, perché no, anche come contribuire alla sua crescita se qualcuno ne avesse voglia.
E poi ci racconterai anche la parte tecnica del tuo viaggio. A giudicare dalle foto posso notare che il fango sulle carene non mancherà neanche con te.
E poi ci racconterai anche la parte tecnica del tuo viaggio. A giudicare dalle foto posso notare che il fango sulle carene non mancherà neanche con te.
"Si diciamo che la mia Africa Twin è stata messa decisamente alla prova. Ma l'ho scelta proprio perché immaginavo che sarei andato incontro a molte difficoltà e quindi doveva essere una moto con meno elettronica possibile."
Posso assicurarvi che anche la preparazione della moto ha avuto uno svolgimento di tutto rispetto.
Vi lascio con video riassuntivo di questo viaggio di Mauro per non lasciarvi del tutto a bocca asciutta. Ho ancora gli occhi lucidi per l’incredibile emozione che ho provato nell’ascoltare un episodio di questa avventura straordinaria. I ragazzi con la sindrome di Down sono persone meravigliose! Aprite il vostro cuore e cliccate PLAY!
Oppure, per chi di voi ha ancora più curiosità, non perdetevi questo emozionante video del giorno della partenza di Mauro, con tanto di rullate di tamburi molto speciali!
Vi aspetto mercoledì prossimo con Mauro Dagna e il progetto “Albergo Etico”! Meraviglie così non dovrebbero andar perse ma essere vissute!
"Non pensare di non farcela.
Pensa se ci riesci!"
Pensa se ci riesci!"
Riccardo Stuto