C'è il "tipo" innamorato della pista e della velocità, dalla manetta facile sempre pronto a fare lo sparone.
C'è il "tipo" duro e rude endurista che fatica come un diavolo in passaggi improbabili fuori dal mondo, gran mangiatore di "ciccia", sempre pronto a dormire in un bivacco.
C'è il funambolico trialista che arriva in luoghi solo per pochissimi.
C'è il crossista che beffa la forza di gravità volando spettacolare verso il cielo con la sua cavalcatura.
C'è il "low rider" che, con la sua custom sotto al sedere, è un mix tra Peter Fonda, Dennis Hopper e Jack Nicholson in Easy Rider.
C'è il mototurista che ogni uscita è un viaggio.
Questi siamo noi, divisi in categorie per dovere di cronaca, ma ognuno ha un po' dell'altro, siamo tutti fratelli e sorelle innamorati dell'adrenalina e del piacere che ci deriva dall'uso dei nostri destrieri meccanici.
Il mototurista o moto avventuriero - noi scriveremo di questa "specie" poichè vi apparteniamo - è l'essere, uomo o donna non importa, che esplora luoghi e culture, che scende in profondità nel suo io, che affolla il casco di pensieri, a volte talmente tanti che il casco stesso è troppo stretto per contenerli tutti.
Il mototurista è impregnato dal viaggio in moto, nel senso che il suo essere è stato costruito dai chilometri percorsi, dalle sensazioni vissute on the road, dagli arrivi in cui è zuppo di pioggia, infreddolito sino alle ossa, cotto dal sole, tartassato dal vento, ma appagato dal far parte dei luoghi che sta attraversando, dal fatto che, ancora una volta, ha forse superato se stesso ed i suoi limiti.
Abbiamo molto da raccontare e sarà un viaggio bellissimo!
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Foto di www.telegraph.co.uk | Ted Simon
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