Blog

La sublimazione dell'essere motociclista.

La sublimazione dell'essere motociclista.
Uno degli aspetti più belli del viaggio in moto con altri appassionati motociclisti è la discussione infinita sulle sensazioni di guida di un modello rispetto ad un altro, sul cosa è meglio o peggio, quali gomme, marmitte, accessori e chi più ne ha ne metta, quasi fossimo tutti tester provetti.
 
Unico obiettivo di questa bellissima tiritera è la ricerca di consenso su quello che si dice, perchè il campanilismo verso il marchio preferito non ha limiti!
 
Quando nel gruppo ci sono persone con i capelli sale e pepe, in grado di fare la cronistoria dell'evoluzione tecnica, non solo dei modelli che hanno posseduto negli anni, ma di tutti i modelli, allora lì si raggiunge la sublimazione dell'essere motociclista.
 
La tedescona BMW R1200GS è il punto di partenza di ogni discussione, essendo il modello più diffuso tra i mototuristi europei e adatta a macinare chilometri; la caratteristica che apprezzo di più e che non ha eguali è la ciclistica che, cito testualmente un amico motociclista, "ti fa viaggiare su una nuvola e non ti stanca mai".
 
C'è un però.
 
Il però sta nel fatto che, nelle città, fermi ai semafori o quando le moto sono parcheggiate o in marcia in ogni dove, gli occhi dei passanti stranieri, mi riferisco a tutta Europa, sono rapiti da Moto Guzzi e Ducati.
 
Questo episodio è emblematico e spiega bene cosa intendo dire.
 
In Norvegia, con le moto parcheggiate di fronte ad un hotel (parecchie tra esse erano teutoniche), un gruppo di turisti cinesi scesi da un pullmann ci ha chiesto di chi fosse la Moto Guzzi e di chiamare il possessore per fare con lui una foto ricordo.
 
Vi assicuro che sembravano impazziti, sopratutto le ragazze!
 
Le filosofie e le storie dei marchi citati sono molto differenti, pertanto dire cosa è meglio o peggio in assoluto credo non abbia senso e non sia corretto farlo.
 
La scelta dell'uno piuttosto che dell'altro è una questione personalissima, intima, quasi viscerale.
 
Una cosa è certa, all'estero il made in Italy piace e tanto, anzi tantissimo!
 
Così come il nostro stivale in mezzo al mare, ma questa è un'altra storia.
 
Personalmente quando vedo un'Aquila sul serbatoio mi vengono letteralmente le farfalle allo stomaco, idem quando vedo una Multistrada che in impostazione, percorrenza ed uscita di curva si comporta da sportiva pura; di fronte a questi marchi è il mio cuore che comanda, però di fronte ad una spesa importante, alla rivendibiltà del prodotto usato, al fatto che guidarla per chilometri non mi debba stancare entra in gioco la ragione e penso ad una moto di Monaco.
 
Non sapendo se seguire il cuore o la ragione ho comprato una Jap.
 
L'importante è: ad ognuno la propria moto, per tutti la stessa passione!
 
Motoavventure sublimazione 2
 
#staytuned.
 
FR



Iscriviti alla newsletter



Seguici anche su

Close

Social Network