I manuali d'uso dei navigatori satellitari sono poco chiari, le informazioni contenute sono scarne e lo strumento non serve quasi a niente se non lo si affianca ad una carta topografica e ad una bussola.
Il navigatore satellitare restituisce le coordinate della posizione in cui si trova, in modalità bussola è attendibile solo se in movimento, infatti, se si arresta la marcia in direzione nord e si compie una rotazione di 180 gradi, esso continuerà ad indicare il nord sempre di fronte, ma in realtà è alle spalle; quindi i dati vanno relativizzati alla cartina per capire esattamente la posizione e la stessa dovrà essere orientata grazie alla bussola classica.
Le carte normalmente in commercio non sono adatte per essere affiancate al GPS, lo sono quelle che presentano il reticolato, che può essere espresso in proiezione Universale Traversa di Mercatore (UTM) o in gradi di latitudine e longitudine.
L'
Istituto Geografico Militare Italiano (IGM) produce e vende cartine del territorio nazionale con reticolato UTM, con un intervallo di scale che va da 1:25.000 (dettaglio massimo) fino a 1:1.000.000 (dettaglio minimo), adatte alla navigazione satellitare.
Lo strumento, utilizzato con la bussola classica e la carta adatta, permette di sfruttare le tre funzioni fondamentali per la navigazione satellitare.
1. La funzione track, altresì detta di tracciatura del percorso effettuato, ci permette di sapere dove siamo passati senza dover eseguire una marcatura manuale dei punti. Tale funzione è normalmente attiva ed escludibile. Una volta in movimento non è possibile vedere la traccia sullo schermo, essa viene memorizzata e salvata dallo strumento nella memoria interna o esterna (supplementare). Quando la memoria è piena i dati più vecchi vengono sovrascritti.
2. La funzione track back trasforma il track registrato in memoria in una rotta inversa che ci guida all'indietro sui nostri passi.
3. La funzione rotta è il tracciamento (calcolo) di una linea retta effettuato dallo strumento per congiungere due punti senza tenere conto delle curve e degli ostacoli lungo il percorso (il GPS nasce per la navigazione in mare dove non ci sono ostacoli) di cui ci dobbiamo preoccupare noi.
Le tre funzioni sopra descritte definiscono
i cinque utilizzi del navigatore satellitare.
1. Visualizzazione delle coordinate geografiche.
2. Registrazione del percorso da riportare sulla cartina per sapere precisamente dove si è passati.
3. Guida da un punto ad un altro inseriti nello strumento. Il così detto GOTO è usato dal navigatore per leggere una sequenza di punti che formano una rotta calcolata automaticamente o creata in precedenza e caricata nella memoria.
4. Ritorno sui propri passi quando ci si è persi con l'utilizzo della funzione track back.
5. Registrazione di waypoint (letteralmente punti di via) attraverso l'utilizzo della funzione mark.
Le funzioni descritte nel manuale d'uso dello strumento sono rivolte per lo più a chi fa trekking ed ai marinai e marginalmente utili a chi, come noi, si muove a velocità elevate per tragitti lunghi e contorti durante i viaggi in moto.
Sfruttare al massimo le potenzialità del GPS è possibile attraverso l'acquisizione e l'uso di tecniche che spiegheremo.
Vi raccomandiamo di eseguire tutte le operazioni da fermi e non in movimento, in primo luogo per non perdere i dati acquisiti e secondariamente per non incorrere in incidenti.
Note: la nostra esperienza si basa sulle unità Garmin, non abbiamo alcun accordo commerciale con il marchio, semplicemente abbiamo usato queste unità sino ad ora.
F.R.
Fonte immagine principale: Boots Boats & Bike | Fonte contenuti: GPS Come fare di Massimo D'Eramo