Acquistare un GPS per i viaggi in moto è economicamente impegnativo e
richiede una certa competenza tecnica se lo si vuole utilizzare per effettuare la vera e propria "navigazione satellitare"; al contrario, se il vostro obiettivo è quello di avere uno strumento che vi tracci automaticamente gli itinerari in moto da seguire per andare da un punto ad un altro la scelta diventa molto più semplice.
In entrambe i casi vanno fatte delle riflessioni e vanno considerati alcuni fattori che vi elenchiamo di seguito. *
1. Le dimensioni dell'unità devono essere ridotte per poter essere montata sul manubrio della moto.
2. Il sistema usato del ricevitore per acquisire i dati. Ve ne sono di due tipi: parallelo e multiplexing.
a. I ricevitori paralleli hanno diversi canali riceventi che lavorano in parallelo con il risultato che, se perdete la ricezione di un satellite, gli altri continuano ad essere disponibili per il calcolo della posizione mentre lo strumento fa la scansione per rilevare se vi sono ancora altri satelliti disponibili. In questo tipo di terminali, oltre ai quattro satelliti usati per il fix, anche gli altri sono "ascoltati" al fine di ottenere una migliore determinazione della posizione. I ricevitori hanno attualmente otto oppure dodici canali paralleli.
b. I ricevitori multiplexing possiedono un solo canale che fa continuamente la scansione delle frequenze utilizzate dai satelliti ed elabora i segnali "a pezzetti", soffermandosi su di un solo satellite per volta per ascoltare la sua stringa di dati. Su questo tipo di ricevitori l'acquisizione iniziale dei satelliti può essere molto lunga e, se uno dei satelliti utilizzati per la navigazione viene a mancare (ad esempio per un ostacolo, una montagna ecc.) l'unità impiega parecchio tempo prima di riacquisirne un altro in quanto ne usa sempre un massimo di quattro per calcolare la posizione, arrivando a non fornire fix attendibili per un certo tempo. Anche queste unità hanno quattro oppure otto "canali" (satelliti acquisibili) che vengono ricevuti a turno dal ricevitore. Questi strumenti non sono da scartare a priori, il loro rapporto prezzo/qualità a volte è ottimo e, con una antenna esterna, si comportano molto bene in luoghi aperti come i deserti o in mare, dove l'orizzonte è ampio e libero.
I ricevitori paralleli sono senz'altro da preferire, ma è bene prestare molta attenzione, poiché le caratteristiche non sempre sono spiegate in maniera corretta sulle confezioni e, a meno di casi particolari, i commessi delle grandi catene nei centri commerciali non sono sufficientemente preparati per potervi ben consigliare. Altra differenza tra le due tipologie di ricevitori è il prezzo che a volte porta le unità parallele a costare più del doppio di quelle multiplexing. Attualmente quasi tutti i produttori, Garmin per prima, hanno in listino quasi esclusivamente unità parallele, per cui questo discorso vale solo in caso di acquisto di un usato.
3. Possibilità di connessione dell'unità ad una antenna esterna. Questa caratteristica è principalmente rivolta a chi pratica motociclismo off-road. In questo caso è bene montare l'antenna sul parafango posteriore evitando, nella guida in piedi col corpo proteso in avanti, di oscurare una discreta fetta di cielo con conseguente perdita di segnale dei satelliti.
4. Alimentazione esterna dell'unità. I modelli dotati di supporto di serie sono alimentati direttamente una volta montati sul supporto stesso, al contrario è necessario dotarsi di un supporto universale o semi dedicato e predisporre un collegamento che parta dall'impianto elettrico della motocicletta e che permetta di alimentare il navigatore.
5. Impermeabilità dell'unità. I modelli dedicati al mondo del motociclismo sono tutti impermeabili, limitatamente resistenti agli urti ed alla polvere, quelli utilizzabili in ambiti automobilistico non hanno questa caratteristica, ma è possibile acquistare delle custodie universali o semi dedicate resistenti all'acqua.
6. Possibilità di interfacciare l'unità con il PC. Il collegamento può essere effettuato attraverso una porta seriale o attraverso la tecnologia Bluetooth ed è utile per gestire i dati di navigazione raccolti durante le uscite o per caricare i dati da utilizzare durante le uscite stesse.
7. Connessione via Bluetooth dell'unità. La tecnologia Bluetooth è molto utile, perché rende molto semplice l'interfaccia con il PC, perché trasforma il navigatore satellitare in un vero e proprio centro di controllo per gestire uno smartphone, un sistema di interfono e perché no, un apparecchio MP3 per sentire buona musica nei noiosi trasferimenti autostradali.
8. Presenza nella memoria dell'unità della cartografia generale del mondo intero. Ci riferiamo ad una cartografia non perfetta, ma molto utile per avere una idea di base.
9. Capacità di memorizzazione dell'unità. Tutti gli strumenti, una volta raggiunto il limite di memorizzazione, a seconda delle impostazioni definite nel setup, sovrascrivono i dati più vecchi [punti (waypoints), rotte (routes), tracce (tracks)] oppure smettono di registrare, con la conseguente perdita di parte del percorso registrato. Questo problema è risolvibile con la scelta di modelli che danno la possibilità di espandere la memoria con l'utilizzo di schede SD.
* La nostra esperienza si basa sulle unità Garmin, non abbiamo alcun accordo commerciale con il marchio, semplicemente abbiamo usato queste unità sino ad ora.
F.R.
Fonte immagine: Michael Martin | Fonte contenuti: GPS come fare di Massimo D'Eramo